Seconda giornata

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Si stima che i malati di diabete al mondo siano circa 415 milioni e arriveranno a 642 milioni nel 2040. Più del 90% di questi presenta complicanze a causa della malattia che incidono pesantemente sulla qualità della vita. Viviamo in una società tecnologica in cui la metà della popolazione normale risulta essere utente di Internet e più della metà possiede ed utilizza in vario modo i dispositivi mobili. Anche nella cura del diabete le tecnologie assumono un ruolo sempre più importante, sia dal punto di vista strettamente terapeutico (DEVICES PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI E SISTEMI DI AUTOCONTROLLO QUALI CGM, FGM, POMPE etc) che come supporto per il medico, per i pazienti e per gli altri attori della gestione della malattia (operatori sanitari, caregivers, istituzioni), per mezzo di APP, ALGORITMI, SISTEMI INTEGRATI, PIATTAFORME E TELEMEDICINA. Dalla letteratura emerge che i pazienti con diabete, sembrano ben disposti nei confronti della tecnologia a servizio della salute. L’88% è, infatti, disposto a condividere i propri dati con i medici. La sfida che dovranno affrontare i diabetologi del futuro sarà, dunque, quella di evolversi, cambiando modalità comunicative e integrando l’enorme bagaglio di competenze che da sempre li contraddistingue con l’utilizzo delle nuove possibilità offerte dalla tecnologia in uno scambio continuo di esperienze con i principali attori di questa cronicità: le persone con diabete. Ma accanto all’obiettivo principe che resta sempre quello della riduzione delle complicanze. la tecnologia mira a migliorare quello che è una necessità imprescindibile della vita nei nostri pazienti: la sicurezza e la QoL.
Crediti ECM: NO ECM