Che l’attività fisica faccia bene alla nostra salute, non è di certo una novità. Già nel 400 a.C., Ippocrate affermò che “camminare è la migliore medicina per l’uomo”. Alcuni studi hanno infatti confermato che percorrere più di 8.000 passi al giorno aiuti a ridurre della metà il rischio di morte prematura rispetto a chi ne percorre meno di 5.000.
Un gruppo di ricercatori, recentemente, si è posto una domanda piuttosto insolita, ovvero se ogni passo conta allo stesso modo, oppure se camminare in modo più veloce può apportare maggiori benefici alla salute.
Spesso sottovalutata, la camminata è in realtà una delle attività fisiche più semplici, accessibili e potenti che possiamo praticare quotidianamente. Secondo studi pubblicati sul British Journal of Sports Medicine, camminare regolarmente – anche a un ritmo moderato – è associato a una riduzione del rischio di malattia fino al 15%. Ma c’è di più: un passo più sostenuto, tra i 3 e i 4 chilometri orari, può abbassare il rischio del 24%, mentre un’andatura ancora più veloce porta a una riduzione del rischio del 39%.
I benefici, tuttavia, non si fermano alla sola salute fisica. Camminare stimola anche il cervello. È noto, ad esempio, che una passeggiata può favorire la produzione di idee creative – chi non ha mai sentito il bisogno di uscire a camminare per “schiarirsi le idee”? Ricerche recenti mostrano che le persone che camminano almeno 4.000 passi al giorno hanno una migliore funzionalità cognitiva e una maggiore densità nella zona dei lobi temporali mediali, la parte del cervello coinvolta nella memoria.
Non è necessario raggiungere i famosi 10.000 passi al giorno per ottenere risultati positivi: anche cifre inferiori, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, possono contribuire a ridurre il rischio di demenza. Questo perché, con l’avanzare dell’età, il cervello tende a ridurre la sua capacità per risparmiare energia, un meccanismo che può portare all’atrofia di alcune aree cerebrali. L’esercizio fisico, invece, sembra controbilanciare questo processo, stimolando il cervello in modo adattivo e rallentando il declino cognitivo.
In sintesi, camminare è molto più di un semplice esercizio: è una vera e propria medicina naturale, a portata di tutti. Promuovere politiche di salute pubblica che incentivino il movimento quotidiano – anche solo attraverso una maggiore accessibilità a spazi verdi, marciapiedi sicuri e percorsi pedonali – potrebbe avere un impatto significativo sul benessere della popolazione. A volte, per prendersi cura di sé, basta davvero mettere un piede davanti all’altro.
Autore: Redazione
Fonti:
https://www.runnersworld.com/it/salute/benessere-sport/a63793556/benefici-camminare-scienza/