Nuove varianti SARS-CoV-2: quale impatto nel mondo?

Nuove varianti SARS-CoV-2: quale impatto nel mondo?

In tutto il mondo sono state identificate finora centinaia di varianti di SARS CoV-2. Per questo motivo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e la rete internazionale di esperti monitorano costantemente le mutazioni del virus, al fine di attuare misure di contenimento mirate e tempestive per prevenirne la diffusione.

Ma cos’è una mutazione?

Un virus, durante la replicazione, ossia quando crea copie di se stesso, attraverso un meccanismo naturale di accumulo di errori genera la comparsa di cambiamenti chiamati “mutazioni”. Un virus con una o più mutazioni viene indicato come “variante” del virus originale. Le varianti di SARS CoV-2 individuate sono circa 700, di cui alcune presentano differenze solo minime. Solo alcune varianti destano preoccupazione per la salute pubblica a causa di mutazioni che possono conferire al virus un’aumentata capacità diffusiva, una potenziale resistenza a trattamenti terapeutici come gli anticorpi monoclonali e la capacità di eludere la protezione vaccinale.Le varianti che destano più preoccupazione sono la variante Alfa, identificata per la prima volta nel Regno Unito, la variante Beta in Africa, la variante Gamma in Brasile e le varianti Delta Delta plus rilevate in India.Da pochi giorni fra le “Varianti di interesse” (VOI) spunta anche la variante Epsilon.La variante Delta include una serie di mutazioni tra cui E484Q, L452R e P681R, la cui contemporanea presenza desta ragionevole preoccupazione per la potenziale maggiore trasmissibilità e il possibile rischio di reinfezione. Secondo gli studi epidemiologici effettuati, la variante Delta sembrerebbe più contagiosa della Alfa almeno del 50-60%, con una carica virale 1.000 volte superiore e un tempo di incubazione ridotto: un virus che si sta evolvendo verso una contagiosità massima!

Prevalenza delle varianti in Italia

L’indagine di prevalenza delle varianti di SARS-CoV-2 condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) mostra che in Italia, al 22 giugno 2021, tra le cosiddette Variants of Concern (VOC) la prevalenza della variante Alfa è pari al 57,8%, in calo rispetto all’88,1% del 18 maggio scorso; la variante Beta non è stata riportata in nessuna Regione; la variante Gamma ha una prevalenza pari all’11,8%, in aumento rispetto al 7,3% della precedente indagine; la variante Delta ha una prevalenza pari al 22,7% ed è stata identificata in 16 Regioni, con un range tra lo 0 e il 70,6%.

Varianti ed efficacia dei vaccini

I primi dati confermano che tutti i vaccini attualmente disponibili in Italia sono efficaci contro la variante Alfa del nuovo coronavirus, la variante più diffusa ad oggi.  Secondo alcune evidenze scientifiche emerge che, a differenza di quanto avviene per le altre varianti, la protezione dall’infezione con la variante Delta risulta notevolmente minore in chi ha ricevuto solo la prima dose di vaccino, indipendentemente dal tipo di vaccino somministrato. Il completamento del ciclo vaccinale fornisce invece una protezione contro la variante Delta quasi equivalente a quella osservata contro la variante Alfa.

Misure di contrasto alla diffusione delle varianti

Al fine di limitare la diffusione di nuove varianti, l’Italia ha disposto specifiche azioni di sanità pubblicacontenute nella Circolare del ministero della Salute del 25 giugno scorso, alla luce dell’Allerta internazionale variante Delta. Tra le misure preposte: rafforzare la sorveglianza di laboratorio nei confronti delle nuove varianti SARS-CoV-2; fornire indicazioni per implementare le attività di ricerca e la gestione dei contatti dei casi COVID-19 sospetti/confermati per infezione da variante; limitare gli ingressi in Italia dei viaggiatori provenienti dai paesi più colpiti dalle varianti; realizzare indagini rapide di prevalenza per stimare correttamente la diffusione delle varianti nel nostro Paese; disporre misure di contenimento (aree rosse) nelle aree più colpite del Paese anche a livello comunale.

Impatto delle varianti nel Mondo

L’avanzata della variante Delta, che ha raggiunto già 104 Paesi, con nuovi record di contagi, sta mettendo in allarme molti Paesi con la reintroduzione di limitazioni, obbligo di certificato vaccinale, controlli e restrizioni.

In Australia riduzione degli ingressi nel Paese; in Giappone decretato nuovo stato d’emergenza sanitario e Giochi Olimpici senza spettatori; in Canada i viaggiatori stranieri non vaccinati non saranno autorizzati a entrare nel Paese; in Spagna è consentito l’ingresso dalle aree considerate a rischio (Italia e altri paesi UE) solo con obbligo di certificato di vaccinazione, di guarigione o test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti; in Francia dal 21 luglio per accedere a luoghi di svago e di cultura obbligo del certificato vaccinale o tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. In Italia dal 6 agosto obbligo di Green Pass (o tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti) per accedere a ristoranti e bar al chiuso, grandi eventi, cinema, palestre, stadi, concorsi pubblici

Italia: prepariamoci all’impatto!

“La crescita della prevalenza della variante Delta è un dato atteso, che deve essere monitorato con grande attenzione. È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, che in questo momento è reso possibile dalla bassa incidenza, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che, come confermato anche dall’EMA, questo garantisce la migliore protezione” afferma il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro.

“L’Italia sta vivendo una luna di miele in attesa di ritrovarsi nella situazione di altre nazioni dove si è deciso di aprire prima, come in Inghilterra dove la variante Delta è diventata prevalente” così afferma il Prof. Fabrizio Pregliasco, ricercatore dell’Università Statale di Milano, commentando l’attuale situazione pandemica nel nostro Paese. “È inevitabile che allentando le maglie dei contatti aumentino i contagi. Nel nostro Paese siamo un po’ come sulla Pay Tv dove si vede lo stesso film in momenti diversi, siamo solo in ritardo di un tempo. Ritengo quindi che anche in Italia vedremo una prevalenza della variante Delta e un aumento dei contagi”.

Secondo il Prof. Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza,

“dobbiamo accelerare la vaccinazione, dobbiamo vaccinare tutti i soggetti al di sopra dei 12 anni, in attesa che le prove sperimentali ci confermino anche la possibilità di vaccinare i bambini. L’unica possibilità che noi abbiamo per fronteggiare questa variante contagiosissima è vaccinare anche i bambini e raggiungere una protezione del 90%-95%: è solo con queste proporzioni che potremo avere un’immunità di popolazione. La variante Delta buca persino il doppio ciclo, nel senso che conferisce una certa protezione contro la malattia grave e l’ospedalizzazione, ma purtroppo nel 30%-35% dei casi determina infezione persino nei soggetti che hanno doppia vaccinazione, quindi figuriamoci una sola”.

Autore: Redazione

Fonti

https://www.salute.gov.it/portale/p5_1_2.jsp?lingua=italiano&id=250

https://www.iss.it/cov19-faq-varianti

https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=81280&parte=1%20&serie=null

https://www.iss.it/web/guest//comunicati-stampa/-/asset_publisher/fjTKmjJgSgdK/content/id/5785883

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