Il vaccino antitumorale canino: una storia di speranza e guarigione

Il vaccino antitumorale canino: una storia di speranza e guarigione

Una recente evoluzione nel trattamento dei tumori canini è emersa attraverso lo sviluppo di una nuova terapia vaccinale ideata dal dottor Mark Mamula dell’Università di Yale. Questa innovativa terapia ha dimostrato notevole efficacia nel trattamento di tumori nei cani, delucidato dal caso di un golden retriever di 11 anni, Hunter, che è riuscito a superare un osteosarcoma diagnosticato nel 2022.

L’osteosarcoma, una neoplasia ossea primaria, è tra i tumori ossei più comuni nei cani, rappresentando una significativa percentuale di casi ogni anno. La forma appendicolare di questa patologia è particolarmente prevalente nelle razze canine di taglia grande o gigante. Tuttavia, la prognosi associata alla malattia è spesso sfavorevole, con tempi di sopravvivenza limitati anche con trattamenti convenzionali come l’amputazione e la chemioterapia.

Il dottor Mamula, insieme al collega oncologo veterinario Gerry Post, ha intrapreso uno studio per sviluppare un vaccino mirato contro i tumori canini, basandosi sulla similitudine biologica tra il cancro umano e quello animale. Questo approccio innovativo si basa sull’induzione di una risposta immunitaria policlonale, che coinvolge diverse cellule del sistema immunitario, anziché unicamente anticorpi monoclonali.

I risultati preliminari di questa terapia vaccinale sono promettenti, con una significativa percentuale di cani trattati che ha mostrato un miglioramento nella sopravvivenza e nella riduzione della massa tumorale. Tale successo ha portato ad una crescente attenzione e interesse nel campo della ricerca oncologica veterinaria. Attualmente, il trattamento è in fase di revisione da parte del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) per l’approvazione nell’uso veterinario su larga scala. Tuttavia, la prospettiva di estendere questa terapia anche alla sfera umana suscita interesse e richiede ulteriori studi e valutazioni.

La ricerca si basa in parte sullo studio svolto da Humanitas University, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna già nel 2019.

La Professoressa Maria Rescigno, Pro Rettore Vicario con delega alla ricerca presso Humanitas University, ha guidato l’attività di ricerca del suo team per oltre quattro anni. L’iniziativa ha preso avvio concentrandosi proprio sull’osteosarcoma canino. La metodologia adottata dal team di Humanitas University si distingue per l’originalità, sfruttando il fenomeno dello stress cellulare indotto da agenti infettivi, il quale stimola la liberazione di segnali molecolari attivatori della risposta immunitaria. Le cellule tumorali, sottoposte a tale stress, espongono specifici marcatori sulla loro superficie, rendendosi così bersagli identificabili per il sistema immunitario, che può quindi neutralizzarle senza generare effetti collaterali.

Il vaccino prodotto da queste istituzioni è attualmente personalizzato per il singolo paziente canino, come indicato dalla Prof.ssa Laura Marconato dell’Università di Bologna. Tuttavia, l’obiettivo finale è la realizzazione di un vaccino universale, idoneo per l’utilizzo anche nell’uomo. A differenza di precedenti approcci preclinici, questa strategia sfrutta la naturale predisposizione allo stress delle cellule tumorali, utilizzando la salmonella come vettore sicuro per promuovere il rilascio di peptidi distintivi dello stress, che vengono poi impiegati per la formulazione del vaccino.

Il successo ottenuto nel prolungare la sopravvivenza dell’animale ha evidenziato il potenziale di questa terapia, con implicazioni significative anche per la ricerca oncologica umana.

Autore: Redazione

Fonti:

https://news.yale.edu/2024/03/05/novel-cancer-vaccine-offers-new-hope-dogs-and-those-who-love-them

https://www.hunimed.eu/it/news/da-humanitas-university-e-univerista-di-bologna-arriva-il-vaccino-contro-il-melanoma-dei-cani-presto-disponibile-anche-per-luomo/

Comments are closed.