Il sonno rubato: perchè dormiamo sempre meno?

Il sonno rubato: perchè dormiamo sempre meno?

Il sonno è un processo biologico fondamentale che consente al nostro corpo e alla nostra mente di recuperare e rigenerarsi. Durante il sonno, il cervello attraversa diverse fasi, tra cui il sonno leggero, il sonno profondo e il sonno REM (Rapid Eye Movement), detto anche “sonno dei sogni”. Ogni fase svolge un ruolo unico nella riparazione e nel consolidamento della memoria. Il sonno è anche cruciale per la funzione cognitiva, l’equilibrio ormonale e il rafforzamento del sistema immunitario.

Nelle ultime quattro decadi si è consolidata però una tendenza alla riduzione delle ore di sonno, spinta da fattori come il lavoro, lo stile di vita frenetico e l’uso diffuso della tecnologia. Infatti, i dati statistici riguardanti la diminuzione delle ore di sonno negli ultimi 40 anni sono allarmanti. Secondo i dati del National Sleep Foundation e il Center for Disease Control and Prevention (CDC), nel 1985, solo il 25% degli adulti dei Paesi occidentali dormiva meno di 7 ore a notte. Nel 2020, questa percentuale è aumentata al 35%. Questa tendenza è in aumento costante e si riflette in una serie di problemi di salute pubblica, sia fisici che mentali.

Ad esempio, la mancanza di sonno rende difficile rimanere svegli e concentrati durante il giorno, portando a incidenti stradali e sul lavoro, oltre ad influire sulla memoria, l’attenzione, la creatività e la capacità di risolvere problemi. Inoltre, una serie di studi svolti presso il Dipartimento dei disturbi del sonno e del ritmo circadiano del Brigham hanno dimostrato che la privazione cronica del sonno è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete, obesità e depressione, fino ad arrivare all’accelerazione del processo di invecchiamento, causando rughe, pelle spenta e altri segni di invecchiamento.

La correlazione tra lo stile di vita moderna e la mancanza di ore di sonno è una questione complessa che coinvolge numerosi aspetti scientifici. Per comprendere appieno questa relazione, è necessario esaminare diversi fattori che collegano gli odierni ritmi frenetici alla privazione del sonno. Il nostro corpo risponde allo stress rilasciando cortisolo, un ormone strettamente correlato con la regolazione del sonno. Gli alti livelli di cortisolo possono interferire con la capacità di addormentarsi e mantenere un sonno ininterrotto, poiché il corpo è costantemente in uno stato di allerta.

Gli orari di lavoro irregolari, i viaggi frequenti e le nottate trascorse a lavorare o a intrattenersi possono sconvolgere il ritmo circadiano e portare a una dissonanza tra le esigenze del mondo esterno e il ritmo naturale del corpo, in quanto quest’ultimo potrebbe non essere pronto per il riposo quando dovrebbe. Rappresenta un ostacolo anche l’uso diffuso della tecnologia, in particolare dispositivi come smartphone, computer e televisioni, che comporta l’esposizione costante alla luce blu nota per inibire la produzione di melatonina, l’ormone del sonno. Ciò presume che utilizzando questi dispositivi nelle ore serali non facciamo altro che ritardare l’addormentamento e ridurre la qualità del sonno.

In sintesi, la correlazione tra uno stile di vita frenetico e la mancanza di ore di sonno è supportata da numerose evidenze scientifiche. È importante comprendere questa connessione per adottare strategie mirate a migliorare la qualità del sonno e preservare la salute a lungo termine.

Autore: Redazione

Fonti:

https://n.neurology.org/content/72/15/1296

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21612957/

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