Il grande rilancio della meeting industry: ritorno ai livelli pre-Covid

Il grande rilancio della meeting industry: ritorno ai livelli pre-Covid

L’industria congressuale italiana torna progressivamente ai livelli pre-pandemia e nel 2022 conferma la fase di rilancio iniziata nel 2021. È quanto emerge dalla nona edizione dell’OICE (Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi).

Nel 2022 il comparto congressuale ha recuperato oltre il 70% degli eventi realizzati nel 2019, ultimo anno di riferimento prima della pandemia.

In Italia, nello scorso anno, sono stati realizzati complessivamente303.689tra congressi ed eventi business, con un aumento pari al 251,3% rispetto al 2021; i partecipanti sono stati 21.215.934, con un +362,7% rispetto all’anno precedente e le presenze registrate sono state 31.706.600, con un +366,4% rispetto al 2021.

Nel primo trimestre 2022 si è registrato un recupero massiccio, nonostante il perdurare delle restrizioni dovute al Covid-19 e un contesto geopolitico complesso e incerto, a conferma che congressi ed eventi sono occasioni irrinunciabili di diffusione e condivisione di conoscenza, di comunicazione, di promozione commerciale e di networking.

L’andamento positivo registrato nei primi 6 mesi di quest’anno, unito alle altrettante positive previsioni per il secondo semestre, fanno prevedere che nel 2023 sarà recuperato il gap rispetto al 2019 e che probabilmente ci sarà il sorpasso rispetto al livello di eventi registrati in epoca pre-Covid.

“Questi dati e i segnali del mercato sono molto positivi, ma questo non ci impedisce di essere consapevoli di quanto il momento storico sia complesso, evidenziando ancora di più la capacità del MICE (Meetings; Incentives; Conventions; Exhibitions) italiano di essere resiliente, propositivo e proattivo” ha commentato la presidente di Federcongressi&eventi Gabriella Gentile.

Lo scorso anno le imprese sono state i principali promotori, infatti più del 52,8% sono stati eventi aziendali quali convention, meeting e lanci di prodotto, mentre gli eventi promossi dalle associazioni, soprattutto medico-scientifiche, sono stati il 31,1% e quelli promossi dalle istituzioni il 16.1%.

La maggior parte dei congressi e degli eventi, il 59,0%, si è svolta nel Nord Italia, che è anche l’area dove si concentra il 53% delle sedi congressuali. Il Centro Italia ha ospitato il 24.4% degli eventi, il Sud il 10,4% e le Isole il 6,2%. Gli alberghi congressuali si confermano la tipologia più utilizzata con il 77,3% degli eventi totali.

“Il 2022 è stato l’anno delle rivincita della meeting industry italiana: gli eventi hanno ripreso con vigore il loro cammino di crescita – bruscamente interrotto due anni prima – e le sedi si sono rimesse in gioco innescando un virtuoso percorso di sviluppo fatto di investimenti nella prospettiva dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità e della comunicazione” ha sottolineato il responsabile scientifico dell’Osservatorio OICE Roberto Nelli, docente di Marketing in Università Cattolica.

“L’Italia legata al turismo business scala le classifiche mondiali ICCA (International Congress and Convention Association): è terza a livello globale e seconda in Europa con oltre 520 meeting, dopo la Spagna con 528. Nel 2022 circa l’85% dei meeting si sono svolti in presenza; Roma e Milano sono al quattordicesimo e diciottesimo posto con 79 e 66 meeting rispettivi, mentre nel ranking europeo salgono entrambe di una posizione. I viaggi del futuro coniugano sempre di più tempo libero e business” hanno evidenziato presidente e ceo ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) Ivana Jelinice il consigliere cda Enit Sandro Pappalardo.

“La formula blended (affari + tempo libero) – hanno aggiunto – emerge dall’indagine ENIT su dati ForwardKeys, WTTC (previsioni Euromonitor), Bankitalia, Deloitte e dati WTTC (Trip.com) nel corso della fiera internazionale di settore IMEX 2023 dal 23 al 25 maggio a Francoforte. Già nel 2021 si è assistito a una ripresa del segmento business, cresciuto del +31% rispetto ai livelli del 2020, quando la spesa globale per i viaggi aziendali aveva subito un calo del -56% sul 2019. Secondo Skyscanner, un intervistato su sei è propenso ad accettare viaggi combinati: lavorare in vacanza è una scelta strategica in quanto si ha più tempo nella destinazione (55%) e risulta più economico, volando in orari più tranquilli (51%)”.

Autore: Redazione

Fonti

Continua il rilancio della meeting industry: la conferma dai dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi (meetingecongressi.com)

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