L’Italia entra ufficialmente nell’era della telemedicina strutturata e uniforme, grazie alle nuove linee guida operative pubblicate da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali). Si tratta di un passo decisivo verso un modello di assistenza sanitaria integrato, sicuro e interoperabile, capace di coniugare innovazione tecnologica e qualità clinica.
Le linee guida delineano nel dettaglio le tre modalità di erogazione dei tre servizi cardine della telemedicina: televisita, telemonitoraggio e telecontrollo. Non semplici strumenti digitali, ma nuovi modelli organizzativi di cura a distanza, che ridefiniscono la relazione medico-paziente e il concetto stesso di continuità assistenziale.

La televisita è a tutti gli effetti un atto medico, del tutto equivalente alla visita ambulatoriale tradizionale, ma svolta in video e in tempo reale. È rivolta a pazienti già noti al medico o alla struttura sanitaria, e viene utilizzata per attività di follow-up, rinnovi terapeutici o valutazioni cliniche periodiche.
Prima di avviare la prestazione, il professionista deve verificare la fattibilità dell’esame e accertarsi che la televisita possa garantire efficacia e sicurezza, tenendo conto dei limiti dell’esame obiettivo a distanza e della dotazione tecnologica del paziente.
Il consenso informato rimane sempre obbligatorio e deve essere acquisito in forma digitale o documentata, come previsto dalle nuove linee guida Agenas.
Il telemonitoraggio rappresenta il volto più dinamico e proattivo della telemedicina.
È destinato a pazienti affetti da patologie croniche o soggetti con condizioni a rapida evoluzione, per i quali è fondamentale un controllo costante dei parametri vitali.
Attraverso dispositivi connessi, i dati clinici vengono trasmessi in tempo reale a una piattaforma digitale che li analizza automaticamente.
Quando vengono superate le soglie di allerta definite dal medico, il sistema genera un alert, attivando la risposta sanitaria più appropriata, dalla modifica della terapia fino all’intervento d’emergenza.
Per garantire affidabilità e sicurezza, le linee guida Agenas richiedono l’impiego di dispositivi certificati, in grado di funzionare anche offline e di integrarsi pienamente con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
Diverso, ma complementare, è il telecontrollo: un servizio proattivo pensato per pazienti clinicamente stabili o per chi si trova in una fase di prevenzione.
Il monitoraggio avviene a intervalli regolari, secondo un programma predefinito, con raccolta periodica di dati e incontri virtuali tra paziente e medico.
Durante le videochiamate di follow-up, il professionista analizza l’andamento clinico, valuta l’eventuale modifica della terapia e aggiorna, se necessario, il piano assistenziale.
Il telecontrollo rappresenta la vera continuità della cura nel tempo, abilitando una medicina di prossimità capace di ridurre gli accessi inappropriati e migliorare la qualità di vita.
Un elemento chiave delle nuove linee guida è la Matrice delle Responsabilità, che stabilisce con chiarezza, per ogni fase del percorso, chi fa cosa: medico, infermiere, tecnico, amministrativo.
Questo strumento garantisce trasparenza, sicurezza giuridica e operativa, riducendo il rischio di ambiguità o sovrapposizioni di ruoli.
Le nuove regole puntano a costruire un ecosistema nazionale di telemedicina integrato, sostenuto dal PNRR e dalla Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT).
Gli obiettivi principali sono l’uniformità dei processi su tutto il territorio nazionale, l’interoperabilità tecnica e organizzativa tra le diverse piattaforme regionali, l’identificazione certa di medico e paziente, la tutela dei dati personali secondo le normative GDPR e la tracciabilità completa di ogni attività, archiviata nel FSE.
Ogni struttura sanitaria dovrà inoltre disporre di centri servizi e centrali operative per fornire supporto tecnico, formazione al personale e assistenza ai pazienti e caregiver.
Le linee guida Agenas segnano una svolta epocale: la telemedicina non è più un servizio “aggiuntivo” o sperimentale, ma un pilastro strutturale del Servizio Sanitario Nazionale.
Televisita, telemonitoraggio e telecontrollo diventano strumenti di sanità di prossimità, capaci di portare la cura dove serve, quando serve, nel rispetto di standard di qualità, sicurezza e continuità assistenziale.
Come ha dichiarato Agenas, “l’obiettivo è rendere la Telemedicina parte integrante del percorso di cura, garantendo equità, efficienza e accesso per tutti i cittadini”.
Il futuro della sanità, finalmente, si connette davvero.
Autore: Redazione
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